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Gli italiani anticipano l’Europa: esprimono una netta preferenza per le case green

In Europa si discute della necessità di migliorare la classe energetica del patrimonio immobiliare, lasciandoci alle spalle gli edifici meno performanti (classe E, F, G) entro il 2033, per poi proseguire verso l’obiettivo emissioni zero entro i prossimi decenni.

La situazione in Italia non è delle più rosee, visto che ben il 60% degli edifici rientra proprio nelle classi F e G e il 75% è considerato energeticamente non efficiente. Riqualificare e ristrutturare ha un costo, ma i cittadini sembrano essere particolarmente sensibili all’argomento, anche perché temono una repentina svalutazione degli edifici energeticamente meno performanti.

Secondo un’indagine di SWG, commissionata da Confindustria Assoimmobiliare, la maggioranza degli italiani sceglierebbe oggi di acquistare una casa di classe A. Sempre secondo lo studio, la maggioranza degli italiani eviterebbe assolutamente di acquistare un’immobile di classe energetica bassa (E, F, G).

Complici i forti costi energetici che le famiglie sono costrette a sostenere in questi mesi, le persone sembrano essere sempre più consapevoli della necessità di puntare sull’efficienza energetica, anche in ambito domestico.

Addirittura il 71% degli intervistati ritiene che tutte le nuove costruzioni dovrebbero essere in Classe A. Il dato è interessante, soprattutto se si considera che – pur a fronte di una palpabile preoccupazione e di un vivo interesse per l’argomento – ben il 49% dei proprietari e il 16% degli affittuari non sono a conoscenza della classe energetica dell’edificio in cui vivono.

L’orientamento sempre più green della domanda, richiede una risposta adeguata da parte del mercato immobiliare. Tuttavia, considerato lo stato del parco immobiliare italiano, secondo Silvia Rovere - Presidente di Confindustria Assoimmobiliare - «Occorre  sostituire il patrimonio immobiliare esistente con nuove costruzioni ad alte prestazioni energetiche. […] In tutte le città italiane ci sono interi quartieri con costruzioni obsolete, degradate, insicure e certamente prive di qualsiasi valore storico-architettonico, che andrebbero demolite e ricostruite secondo i più elevati standard di efficienza energetica, sismica e tecnologica».

I cittadini sembrano fiduciosi rispetto all’intervento dello Stato, ben il 60% ritiene che ci saranno incentivi per gli interventi di riqualificazione o per le costruzioni di nuovi edifici a zero emissioni.

Indipendentemente da ciò che succederà a livello normativo, la crescente attenzione per l’argomento e il consolidamento della domanda di case green, sono elementi positivi per il mercato immobiliare, soprattutto se si considera che una parte consistente delle emissioni di CO2 dipende proprio dagli edifici.