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Pompe di calore, strumento centrale per elettrificazione e decarbonizzazione del riscaldamento

Secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA) e del recente studio "The Future of Heat Pumps", la diffusione delle pompe di calore è destinata a triplicarsi entro il 2030.

Sempre secondo l'autorevole studio, le pompe di calore sono il principale strumento per l'elettrificazione e la decarbonizzazione del riscaldamento degli ambienti e dell'acqua.

A livello globale, il riscaldamento degli ambienti e dell’acqua è ancora fortemente legato ai combustibili fossili e in particolar modo al gas. Fanno eccezione alcuni Paesi europei, nei quali una percentuale significativa di edifici è già dotata di pompe di calore (Norvegia 60%, Svezia e Finlandia oltre 40%).

Oggi un terzo delle importazioni di gas del in Europa serve a scaldare gli edifici, ma grazie alle pompe di calore l’Europa potrebbe ridurre l’importazione di gas di 7 miliardi di metri cubi entro il 2025 (una quantità pari a quella transitata nel gasdotto transadriatico nell’anno 2021).

Nel dettaglio, ecco alcuni dei vantaggi derivanti dall'installazione di pompe di calore, individuati dall'Agenzia Internazionale dell'Energia:

- Si stima una riduzione di 500 milioni di tonnellate di CO2 a livello globale entro il 2030, pari alle emissioni annue di tutte le auto presenti oggi in Europa.

- Le pompe di calore sono dalle tre alle cinque volte più efficienti dal punto di vista energetico delle caldaie a gas, garantendo un risparmio annuale sulla bolletta di 300 dollari negli USA e di 900 in Europa.

- Molte pompe di calore possono fungere anche da condizionatori per il raffreddamento, evitando così di dover installare due impianti diversi.

- Anche alcuni settori industriali che richiedono calore a bassa temperatura (140-160 gradi), come l’industria della carta, alimentare e chimica, potrebbero utilizzarle: solo in Europa 3 mila imprese di questo settore potrebbero installare 15 GW di pompe di calore, traendo beneficio dalla sostituzione del gas.

- Il mercato in crescita delle pompe di calore potrebbe creare a livello globale ben 1,3 milioni di posti di lavoro entro il 2030. La figura dell’installatore qualificato, in particolare, sarà particolarmente richiesta, con una domanda che quadruplicherà entro il 2030.

I limiti e come superarli.

Il limite più grande alla diffusione delle pompe di calore è dato dal costo dell'investimento iniziale, che è decisamente più alto rispetto a quello delle caldaie e gas. Fatih Birol (direttore esecutivo IEA) suggerisce alla politica di proseguire - come già succede in 30 Paesi, tra i quali l'Italia - ad incentivare la diffusione di questa tecnologia.

Gli incentivi, hanno già portato significativi risultati: nel 2021 la vendita delle pompe di calore in Europa è aumentata del 35% rispetto al 2020. Il dato italiano è ancora più incoraggiante: nel primo semestre 2022 la vendita è raddoppiata rispetto al 2021.

Non va dimenticato poi che l'elettrificazione del riscaldamento comporta necessariamente un aumento dei consumi energetici, che possono addirittura triplicarsi nella stagione invernale. Per superare questo problema, vengono in nostro soccorso gli interventi di efficienza energetica: un salto di due classi energetiche può dimezzare la domanda di energia di un’abitazione per il riscaldamento, portando ad un significativo abbattimento dei consumi e quindi dei costi.