RINNOVABILI ED EFFICENZA ENERGETICA: FACCIAMO CHIAREZZA
I temi energetici sono da qualche anno al centro del dibattito pubblico e gli ultimi eventi internazionali stanno costringendo imprese e cittadini a confrontarsi con tematiche fino ad oggi approfondite solo dagli esperti.
C'è molta carne al fuoco e può capitare di fare confusione. Spesso si parla di efficenza energetica e di energie rinnovabili come se fossero concetti sovrapponibili, ma si tratta in realtà di concetti differenti, ed è bene fare chiarezza sul significato e sulle implicazioni pratiche per adoperarli in modo adeguato.
Il termine energia rinnovabile riguarda il modo con cui si ottiene energia dalla natura.
Si dicono rinnovabili quelle fonti la cui disponibilità si ricrea in modo maggiore di quanto l'uomo possa sfruttarle.
Anche le fonti non rinnovabili vengono ottenute dalla natura, ma il loro consumo è più rapido della velocità con cui si possono rigenerare.
Mentre la luce solare, il movimento di vento ed acqua o il calore sotterraneo sono presenti in quantità non esauribili dall'uomo, l'utilizzo di carbone, petrolio o gas naturale potrebbe svuotare delle riserve che si sono formate in milioni di anni. In questa definizione non rientra il problema dell'impatto climatico delle fonti di energia, al contrario dell'uso comune dei termini. Non si tratta di un errore quanto di una semplificazione, in quanto la principale causa del cambiamento climatico è oggi attribuita all'uso di fonti energetiche che rientrano nella categoria delle non rinnovabili.
Il concetto di efficenza energetica descrive quanta energia viene utilizzata per ottenere un determinato effetto. Infatti ogni volta che utiliziamo dell'energia, una parte di essa viene persa a causa dei fenomeni fisici alla base della trasformazione effettuata. Maggiore è l'efficenza della trasformazione, meno energia viene sprecata e meno dovrà essere consumata per avere lo stesso risultato voluto.
Questo è possibile cambiando il tipo trasformazione, ovvero adottando delle tecnologie che usino meglio l'energia. Il principio si differenzia dal semplice risparmio proprio perché richiede che il servizio sia garantito. Possiamo risparmiare elettricità spegnendo le luci, ma saremo efficenti solo installando lampadine a basso consumo, come i LED, perché quando avremo bisogno dell'illuminazione consumeremo meno energia.
Per riassumere, possiamo dire che il termine energie rinnovabili ci dice quale energia stiamo consumando, mentre il sintagma efficenza energetica come la stiamo usando.
Si può fare dell'efficenza energetica usando anche energia non rinnovabile, ad esempio sostituendo una caldaia a metano tradizionale con una a condensazione. Si può usare in modo inefficente energia da fonti rinnovabili, ad esempio usando l'elettricità prodotta con pannelli fotovolatici per un boiler elettrico invece che con uno a pompa di calore.
Il ruolo di progettisti di impianti tecnologici ci impegna sul tema dell'efficenza energetica, su cui dobbiamo agire per fornire all'utente finale il servizio richiesto ma usando in modo intelligente e razionale l'energia. Questo si traduce in un risparmio energetico e quindi economico per il cliente, ma anche in un minor impatto ambientale grazie al ridotto consumo di risorse energetiche, rinnovabili o non.
Ing. Alberto Giammarini